Giampaolo Berti ha trascorso la sua vita lavorativa nel mondo del turismo, raggiungendo incarichi di grande prestigio, come dirigente e direttore di grandi alberghi in Italia, come L'Hotel Atlantic di Ischia, l'Hotel Continental di Firenze, l'Hotel La Collegiata di S. Gimignano, e gli Hotels della famiglia Ferragamo  di Firenze: il Lungarno, l'Augustus e di nuovo il Continental e, ormai in pensione, ha concluso la sua carriera professionale organizzando e inaugurando l'Hotel Carolus, sempre a Firenze.
A quasi settanta anni lascia il settore del turismo e si dedica ad altre sue passioni; al giornalismo, alla scrittura, all’enogastronomia, collabora con Slow Food e scrive e segue il mondo del vino, organizzando anche degustazioni di etichette importanti e di grandi vini ancora poco conosciuti. 
Ha ricevuto numerosi premi e menzioni di merito grazie ai suoi libri e, l’ultimo in ordine di tempo nel 2020, dove è stato premiato con il terzo premio assoluto in un concorso internazionale di giornalismo per un articolo pubblicato su una rivista, intitolato: “In Vino Veritas”. 
Ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio presso associazioni di categoria e istituzioni e, nel 1989, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga l’ha nominato Maestro del Lavoro.
 
 

UN PREMIO PRESTIGIOSO: 

Un articolo pubblicato su di una rivista nazionale e premiato con il 3° posto assoluto nel concorso internazionale di giornalismo "Ettore Majorana" nel 2020.

 

IN VINO VERITAS

Vi sarà capitato sicuramente di leggere delle recensioni e descrizioni di vini, scritte da giornalisti o enologi per descrivere questi prodotti tanto amati fin dai tempi di Bacco e che fanno sfoggio sulle tavole di tutto il mondo con le loro infinite e colorate etichette.

Cicerone apostrofava i suoi ospiti dicendo: O bevi o te ne vai!. Mentre il Petrarca diceva che il vino è un antidoto alla lussuria e un conforto alla temperanza.

Anche Galileo Galilei apprezzava moltissimo il buon vino ed è rimasta famosa una sua frase: “Il vino è un composto di amore e luce” Cioè per avere un grande vino ci vuole una grande uva che viene dal frutto dell’amore e del lavoro delle persone in vigna.

Sono stato sempre affascinato dalla creatività degli esperti nel descrivere le caratteristiche del vino: rosso, bianco o rosato che sia, riuscendo sempre ad emozionare il pubblico descrivendo le tante e straordinarie sensazioni che ci trasmettono, con un linguaggio altamente poetico e suggestivo, coinvolgente e pieno di aspettative.

Il risultato è straordinario e divertente, e la letteratura in materia ci offre esempi e immagini molto stimolanti e di grande sensazione.

Facciamo una carrellata di sole descrizioni, senza nominare ne etichette ne produttori, selezionate alla Guida ai vitigni d'Italia, edito da Slow Food, del 2017:

è un vino bello, tonico e muscoloso

Significa che esistono anche vini sbalestrati?

L’esplosione dei tannini compromette la tradizionale allusività intrigante del vitigno, è ammiccante e forma un’onda di sapore che sale e ridiscende nella carezza del retrogusto”.

Insomma uno tsunami in bottiglia!

Un vino impegnativo ma garbato, quasi sussurrante. Il vino che sussurrava ai tannini”.

Pure il vino è impegnativo! E anche sexy. Ci sono anche i vini cafoni?

Il profumo ricorda l’erba medica, la mentuccia e la terra asciutta su un fondo elegante di fragola dolce”.

E ancora:

Fragolina di bosco e cacao fanno da sottofondo a sensazioni più fresche di felci e delicati toni di radici su una base ampia di frutti scuri, ravvivati da soffusi toni di minerali e con un tocco elegante di liquirizia

Ma è un vino o un nuovo cocktail?

In bocca si fa apprezzare la trama tannica più per il bel carattere e per l’ordine che per la potenza, chiuso da un tocco lieve di cioccolato, con caratteri quasi esotici di fichi maturi e altri frutti scuri succosi, con lievi spunti floreali”.

E ancora:

Grandi sensazioni di frutti neri, menta e mandorla, con giovanili riflessi porpora su fondo cerasuolo e sentori di caramella di frutta con scorza d’arancia candita, attraversati da tipici tocchi di pepe nero”.

Sembra più un Panforte che un vino!

E’ un vino con sensazioni di erbe aromatiche e frutti rossi, con profumi evoluti di marasca e cioccolato, contrapposti a sensazioni d’inchiostro e spezie”.

Di colore rubino con nuance granate, è avvolgente e dispiega all’olfatto note evolute di cuoio, tabacco e ciliegia di grande eleganza e non fa sfoggio di muscoli ipertrofici ma che affascina per setosa sobrietà”.

Non è un vino per i frequentatori di palestre!

Voluttuoso, speziato e ammaliante che richiama la ciliegia sotto spirito, il cioccolato e il rovere, mentre in bocca compare una personalissima nota iodata e medicinale”. 

Farà bene anche al mal di gola?

Di un bel colore brillante con netti sentori di ciliegia, con note di pesca gialla ad accompagnare la marasca, e note speziate dolci del legno. Non mostra muscoli enormi ma gioca sull’’eleganza”.

Il profilo olfattivo risente di qualche novità in cantina, con note di torrefazione e caramello, tipiche del piccolo legno, a integrare la vena fruttata”.

“Il suo colore fa pensare a una campagna in autunno, a un tramonto estivo, e il suo profumo fresco di fragola, ne fanno un vino meravigliosamente friendly e facile da bere”.

Il vino friendly, cioè amichevole, ci mancava!  Perciò ci sono vini gentili e vini difficili da bere!

Di colore rosso rubino, vivace con sfumature tendenti al granato”.

Come le tinture per capelli insomma!

Sapore possente, rotondo di buona struttura e personalità con qualche tratto aristocratico”.

Un vino dal sapore aristocratico? Forse proviene da vitigni carnivori alimentati con carni di nobili. E’ forse un vino di colore blu?

Un vino asciutto, pieno, piacevolmente vinoso, equilibrato con sensazioni di legno, ben fusi nell’interno”.

Un vino ideale da bere davanti ad un caminetto acceso!

Struttura di media fittezza ma di buon equilibrio, con un tannino un po’ abrasivo e leggermente accartocciato, con cuoio e tabacco in evidenza e dalla bocca rigida”.

Di colore rosso carico con riflessi violacei, piacevolmente fruttato e leggermente animale, che paga però lo scotto della gioventù, e in bocca rimane troppo rigido pur segnalandosi per la morbidezza, nonostante l’alta alcoolicità”.

Ora sappiamo che ci sono vini adatti per stilisti, per ciabattini e per gli amanti degli animali.

E’ di colore intenso e brillante con un olfatto ricco e complesso di pesca, ananas e agrume maturo con lievi note prima balsamiche e poi tostate, ed è bilanciato perfettamente tra spina acida e struttura con un lungo retrogusto di liquerizia”.

Gustandolo si ritrovano le stesse sensazioni percepite dal naso, grazie ad una contaminazione che nasce dal palato”.

Ma è un vino o un rimedio contro il raffreddore?

Sapore accattivante con qualche tratto di morbidezza. I tannini cantano a voce bassa”.

Sono tannini timidi o afoni, oppure si sono ubriacati!

E’ un rosso di razza con un colore fitto quasi impenetrabile caratterizzato da una struttura imponente, ma non caricaturale, con sentori frullati e con un insospettato finale lungo, setoso e raffinato, grazie ad uno spettro olfattivo di bella integrità , ricco ed equilibrato”.

Antichi detti contadini dicevano: 

La migliore medicina è il decotto di cantina!

Quando il capello tira al bianchino lascia la donna e tienti al vino!

E’ la fiera delle vanità dei gusti e la consacrazione di un mercato che, con oltre duemila etichette prodotte in Italia ogni anno, nonostante i suoi alti e bassi, è il marketing e la grande fantasia degli esperti, che ci permettono di vivere sensazioni  - è proprio il caso di dirlo  - davvero inebrianti! 

 

Giampaolo Berti